Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Un uomo da record

"10 % 1000", con questa formula Antonio Tallarita è entrato nel Guinness dei primati correndo 1000 km in 10 giorni

Antonio Tallarita sulla pista Gaetano Cimurri - Foto di Federica Imbroglidi Federica Imbrogli


REGGIO EMILIA - "Ogni giorno un uomo si sveglia e sa che dovrà correre". La metafora dell'antico proverbio africano ben si presta, seppur mutuata, a raccontare la storia di un guinness dei primati, quello raggiunto dall'italiano Antonio Tallarita, che ha percorso 1000 chilometri di corsa in 10 giorni battendo il record esistente di 700 km in 7 giorni. L'impresa si è svolta a Reggio Emilia dove dal 21 al 30 di ottobre il podista di origini siciliane reduce dalla vittoria della Torino-Roma no stop, ha deciso di tentare il record con la formula "10 % 1000". 100 km al giorno percorsi per 10 giorni consecutivi fino a raggiungimento di 1000 km corsi sulla pista di avviamento al ciclismo dedicata a Ginetto Cimurri. L'iniziativa è stata patrocinata da Provincia e Comune di Reggio Emilia e sostenuta non solo dalla Uisp, ma in modo bipartisan da tutte le associazioni di promozione sportiva insieme alla Podistica Biasola, alla Cooperatori-Scott di ciclismo, alla Fondazione per lo sport di Reggio Emilia e alla Lombardini Motori.

Tallarita ha raggiunto il traguardo dei 1000 km domenica sera correndo con una media giornaliera di 14 ore, a partire dalle 8 del mattino sino a sera inoltrata. Ma non è mai stato solo, nemmeno sotto la pioggia incessante di certe giornate. Accanto a lui molti amici come i compagni della Biasola, altri maratoneti, i ragazzi delle società sportive della provincia e idealmente tutta la città di Reggio Emilia, che si è stretta intorno a lui con un corale "Vai Antonio!". Ma che cosa spinge un uomo ad intraprendere una sfida come questa? Antonio ci ha risposto con grande semplicità: "La voglia di trovare nuovi stimoli, capire fino a che punto posso superare me stesso e la fatica".

Tallarita corre la sua prima maratona nel 2004 grazie all'incoraggiamento della moglie, che lo sprona a gareggiare, e da quel momento non si è più fermato. Nel 2006 ha corso i 100 km, nel 2008 la sua prima 24 ore a Palermo, nel 2010 conquista la medaglia d'oro agli Europei e quella d'argento ai Mondiali di 24 ore su strada a squadre, mentre quest'anno, prima di vincere il record, si è aggiudicato la Torino-Roma. Gli chiediamo cosa si prova durante la corsa, in quelle ore di solitudine durante l'allenamento.  "Corro fin da quando ero ragazzo. Durante gli anni dell'università mi serviva come sfogo per superare lo stress, oggi è un modo per rimanere solo con me stesso, riflettere, pregare. Quando corro penso spesso ai miei genitori che non ci sono più. Quando corri, difficilmente puoi scappare da te stesso".

Per Antonio Tallarita, 51enne ingegnere avvezzo alle competizioni podistiche questa impresa è stata "un modo per misurarsi con stesso e con il proprio corpo". Una sfida personale, per l'appunto, che ha permesso di effettuare uno studio medico-scientifico sul corpo umano soggetto a sforzi prolungati condotto dai medici del Cnr di Milano e dal Centro di Medicina dello Sport di Verona insieme al dott. Citarella, medico di Tallarita e direttore sanitario del Ctr di Reggio Emilia. Antonio ha così superato il suo record, ma la corsa non è finita. Probabilmente lo ritroveremo in una nuova sfida.

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